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mercoledì 2 maggio 2012

Tiri le somme, rimane tanto ... si riparte da tre

Finisce il peggior campionato di sempre, cinque anni che è nata la ca220 e mai tutto era andato così male. Ultimi, con due miseri pareggini a muovere la classifica. Questo campionato ci vede retrocedere nell'arida landa che è la serie C.

Però

Però, non è andata così male. Forse un'ondata di follia mi ha colpito mentre scrivo questo post, però nonostante i risultati, ho rivissuto, in alcune partite, le stesse sensazioni dei primi anni e questo è positivo.

E' stato un anno tragico anche per via delle tre defezioni, siamo partiti in sei contati e nel corso di sole 15 partite abbiamo perso Michele, Luca e poi Matteo il portiere con cui dovevamo disputare il campionato.

Perdere Michele e Luca è stato un brutto colpo per il gioco, che seppur non splendido stava cominciando ad essere almeno naturale e questo nel calcetto è importante. Perdere Matteo è stato un colpo principalmente perché nessuno di noi sa stare decentemente in porta e a calcetto il portiere è veramente fondamentale.

Però in cinque contati e senza portiere abbiamo pareggiato anche quest'anno nel derby, contro i cuginastri, che per noi è quasi una vittoria. 

Però alla fine dell'anno tiro le somme del mio foglio excel, che serve principalmente per vedere a chi devo andare a prendere soldi perché scappato subito dopo la doccia, ma che all'occorrenza si trasforma in un ottimo specchio della stagione, l'asettica analisi matematica di quello che abbiamo fatto. E un dato mi ha colpito, anzi no, non è vero, non mi ha colpito, mi si è semplicemente palesato, perché è sempre stato sotto i miei occhi.

15 partite, la durata di questo campionato, q u i n d i c i l u n g h i s s i m e p a r t i t e, per arrivare alla fine, e guardando le presenze ci sono tre nomi che spiccano, il mio, quello di Tommy e quello della Ghià. 15 presenze su 15, e se vedere il mio nome non mi fa specie, mi conosco, sono felice di vedere quello di Tommy, colonna portante della Ca220 da sempre, però allo stesso modo da tutti considerato anche scostante. Anche quest'anno ci ha avvisato il venerdì che avrebbe saltato la partita (l'ha fatto per tutte e quindici in effetti), ma alla fine a quattro minuti dal fischio d'inizio, lo vedevi arrivare con la borsa (o il sacchetto) a tracolla ... perché alla fine lo vedi chi dentro è veramente ... il capitano

Tommy Brazzo Ponny Fratus - Il Capitano
Il Capitano

15 presenze su 15 non è poco in un anno di merda come questo, vuol dire non mollare mai. E guarda chi mi sbatte in faccia la sua vendetta ... la Ghià a cui ho sempre rimproverato di mollare, e invece alla fine di questo campionato mi può guardare in faccia e dirmi a due centimetri dal naso  "... e adesso checca22o mi dici ..." (non lo fare perché ti spacco la faccia) 

Gianpaolo Gianpi Aghià Ghià Marchisotta - Ca220 Duro
Ca220 Duro

Quando tutto a metà stagione ci è crollato sotto i piedi, in tanti hanno pensato che questo fosse l'ultimo alito di vita della ca220, troppo pochi anche solo per pensare di scendere in campo, e allora in diretta dal 2007, direttamente dalla stanzetta, qualcuno prende la macchina del tempo e decide di tornare a giocare, perché la ca220 è un sogno che non deve spegnersi, e così nei campetti di San Vittore torna a scalciare il giovane calcettista in erba, Leo. Non ha fiato, non ha magari più nemmeno la gamba, ma se la ca220 chiama agonizzante, lui altrettanto agonizzante cadrà esausto in campo. E così tre fondatori segnano il corso della nuova ca220.

Loris Leo Ennio Norrit La Piana - Cadere sempre, mollare mai
Cadere sempre, mollare mai

Anche in questo fallimentare campionato questa famiglia del ca220 si è allargata con tre nuovi innesti, 10 presenze in tre, ma cariche di voglia e amore per la squadra, avrebbero sicuramente voluto fare di più ma il lavoro li ha tenuti lontani troppo spesso. Il torneo estivo vi offrirà questa possibilità.

Fabio Les Paul Tranchina Massimo Pago Pagani Marco Salvatore Salva Salvalaglio
La Famiglia si allarga

All'appello disperato hanno risposto anche tre last minute, che ci hanno consentito di riuscire a non giocare in quattro, o addirittura di avere un cambio. Salvifici dispensatori di fiato. Grazie anche a loro.

Alessio Gizzi Graziano ManiscalcoAlessio Villa
Riserva d'ossigeno

Ultimi, ma non di certo per il valore, alla disfatta si uniscono anche tre vecchie glorie, che dal 2007 ad oggi hanno già avuto modo di vestire la Ca220 in tutti i suoi colori e tutte le sue forme.

Antonino Tony Scalca Scalcabella Maniscalco Marco Merc Rocco L'agente Poletti Giordano Gio Bert Bertuccia Bertazzi
Last, but not least

Un ringraziamento finale anche a chi non gioca da un po' (ma che aspettiamo sempre), ma che non manca mai.

Fabio Maino Mainini Giacomo Giando Zio Drago Fratus
La curva

venerdì 13 gennaio 2012

UFFICIALE: Le petit Zizou alla Ca220

L'ultimo post lo avevo proprio aperto dicendo che il calcio moderno mi stava deludendo perchè stavano scomparendo, dal mio punto di vista, le cose più belle dei campionati, le bandiere.
Sembra che dopo la mia critica il mondo del calcio si sia mosso per smentirmi, così un giocatore come Titì Henry ha dimostrato che l'amore per una maglietta esiste ancora e dopo aver visto 34 primavere decide di tornare ai Gunners perchè non stanno attraversando un bel periodo.
La favola potrebbe finire così e invece, proprio all'esordio Henry in campo da soli 10 minuti riesce a mettere la firma d'autore sulla partita per la gioia dei tifosi e di tutte le persone che vivono il calcio ancora in questa maniera.
Voi pensate che una cosa così non possa succedere alla Ca220?
Dopo aver visto passare dalla Ca220 ai sempre odiati cugini del Cassavia il cugino del Pres (Michele), la Ca220 si è dovuta ributtare sul mercato con pochissimo tempo per effettuare scelte importanti, trovandosi un po' con le mani legate. Tutti i membri della società si sono dati da fare, ma una persona in particolar modo, il fedele Ghià.
Ore 3.30 del mattino, il telefono suona, il numero non lo riconosco, è strano, rispondo e in sottofondo "au se te pego", sento una voce, è Ghià che mi dice testuali parole:"Toma, sono in Brasile, sono arrivato 2 ore fa, ho trovato la soluzione..." ho pensato subito a Ronaldinho che è in rotta con il Flamengo e invece Ghià mi fa subito sognare in grande aggiungendo:"Il piccolo Zizou ha chiesto se può darci una mano prima di trasferirsi in Grecia, proprio come il tuo idolo Titì, che gli dico? ahahaha... Sabato vinciamo!"
Ebbene sì, l'erede di Zizou vorrebbe aiutare la Ca220 in memoria dei tempi in cui io, lui, Ghià e Nick tiro al tritolo aiutavamo l'OSL Canegrate in un periodo non troppo verde per la società che ci ha fatto nascere.
Questo l'MMS che mi ha inviato stanotte da Rio de Janeiro il nostro caro Ghià... Dalla foto si potrebbe pensare veramente in grosso viste le conoscenze del piccolo Zizou.
Il calcio non è solo sport, è soprattutto fede!

venerdì 9 settembre 2011

Conosciamo la Ca220: Il Lupo Cecoslovacco

SCHEDA TECNICA:
Ghià, all'anagrafe GianPaolo Marchisotta (Legnano 23 febbraio 1989), è un calciatore italiano di origine Russa, laterale della Canegrate Ca220 dalla seconda stagione, uno dei pochi riconfermati dopo quell'anno disastroso.
Soprannominato il lupo cecoslovacco, per via della sua capacità di fiutare all'interno delle partite i momenti di massimo sforzo degli avversari in modo da infilarli con il suo passo felpato, è uno dei giocatori che fa parte del gruppo dei giovani all'interno della squadra, non fortissimo psicologicamente ma fidetevi, se è in giornata sono ca221 amari.

CARATTERISTICHE TECNICHE:
Laterale gioca un calcio sin troppo elegante, in cerca costante della giocata perfetta molte volte si perde all'interno dell'azione, doppia funzionalità per il lupo perchè è anche in grado di passare centrale.
Eletto dalla squadra uomo simbolo della Gatorade Cup visti i suoi gol sempre decisivi cerca di riconfermarsi come tale in questa stagione.

COLPO SEGRETO:
L'EUROGOL!

mercoledì 3 agosto 2011

Leggende, miti e verità

gatorade_design_by_bigmac471-d3bpiuf Ehi, è permesso?
E’ un po’ che non ci si vede (o legge soprattutto), ma i recenti avventi mi hanno costretto a riaprire il grande libro delle storie e seguire nuovamente il fato della più grande squadra del mondo.

Perché scrivere? Perché ho vissuto in queste ultime partite le stesse sensazioni, gli stessi sapori di qualche anno fa (quattro per la precisione), e quindi ho voglia di farmi sentire di nuovo.
Avrei voluto già scrivere dopo la partita coi GR, o forse ancor prima, quando contro i Jhonny Designe (cosa ca220 vorrà dire poi…) la squadra ha cancellato una pagina di quel maledetto libro che ci vedeva sempre sconfitti quando conta, e per farlo (cancellare il proprio destino) ha usato un metodo vecchio secoli, attraverso un’impresa.

E si sa, le imprese risvegliano in me la voglia di narrarle e lasciarle scritte, in modo da renderle sempiterne.
Il campionato, per chi ci segue, è stato una disfatta, la retrocessione è sempre una sensazione terribile, quando poi sai che non la meriti è ancora peggio. I tentativi di uscire da quella spirale di auto-masochismo che ci perseguita sono stati tantissimi, tanto che ormai l’inedia di essere realmente una squadra di ca220ni ci stava prendendo.
MA … (nelle imprese c’è sempre un ma) … la Ca220 può sì essere una squadra strana e perdente (non debole mi raccomando), ma di certo non è una squadra timida, e qualcuno lassù è stato toccato nel profondo dalla nostra scelleratezza e forse ha visto il vero potenziale di questi decerebrati.
Fatto sta che mentre ci affaccendavamo per risorgere ancora una volta dalle nostre ceneri abbiamo finalmente trovato il nostro kalòs kai agathòs, aggettivo legato agli eroi dell’antica Grecia.

La frase che rimarrà nella storia sarà “ … Ragazzi posso giocare la Gatorade Cup con voi? …

Signori, nella Canegrate Ca220, come ampiamente e magistralmente narrato da Tieffe, con queste semplice ed austere parole è arrivato Dario. 

Di Dario, Dario il Grande, Darius Christ, il Messia che dir si voglia ne hanno parlato e ne parleranno a lungo su questo Blog, questa è una cosa che io invece non farò. Certo omaggerò tutto quello che ha fatto Dario come allenatore e come giocatore della ca220, ma oggi io non voglio ringraziare solo lui … voglio ringraziare tutta la squadra e tutto il mondo che c’è dietro.

Ma voi siete qui per sentire la storia e quindi io non posso esimermi …

Potrei cominciare a narrare questa storia dal 18 maggio 2011 e seguire cronologicamente vittore e sconfitte della Canegrate Ca220, ma non sono i risultati che contano in questa storia. Non è infatti una storia di vittorie, ma la storia di un viaggio.

La nostra storia comincia infatti a metà, il 6 luglio, per la precisione alle 23.30 circa, comincia con un duello (come nella migliore delle ipotesi), quello tra il nostro Pres e il Legno, uno di fronte all’altro … è la lotteria dei rigori, è la lotteria che ci consegnerà qualcosa che non ti dimentichi facilmente, che ti lascia la consapevolezza che ogni lotta con pazienza, e l’umiltà di riconoscere i propri limiti, se non sbagli, la puoi portare a casa

… e Luca non sbaglia …

e nemmeno Michele (che per sicurezza spedisce il pallone in porta con una tale potenza che la CIA sposta i satelliti su San Vittore per paura che quel boato sia in realtà un attentato … ma Glassbell non ha più la barba e quindi si tranquillizzano) … Berg invece si ipnotizza, non si butta (come consigliato da Dario) e para il rigore.  Dario si gira … sorride … e ci porta in semifinale … abbiamo finalmente finito di cagarci sotto. L’Atletico Malleolo è battuto.

Ecco, la leggenda parte da qui, non di certo dai roboanti 5 a 0 o 13 a 2 inflitti ad altre squadre, la leggenda nasce nella sofferenza di un recupero … dal 2-0 al 4-4 finale, che ci porta ai rigori.
La leggenda della squadra-che-vince-col-cuore, la leggenda del giocatore-che-dribbla-come-Pelé, la leggenda del figlio-di-puttana e quella del pirla-che-grida, IceBerg, Piccolino-detto-Cucciolo, L-uomo-che-rimbalza-sulla-rete e la leggenda del capitano-di-vetro che da qui in finale perderà un pezzo a partita. La Gatorade sprecherà innumerevoli righe d’inchiostro per raccontare di questi eroi. Nonché per i caduti come Robbé, l’impavido portiere con cui abbiamo iniziato l’avventura.

Il 18 luglio gli impavidi del Ca220 si scontrano di nuovo con avversari possenti, e tutto sembra finito dopo la punizione della D.F. Impianti. Manca poco e ilPres oggi non segna, Guel nemmeno tira e il loro portiere ha un conto aperto nel supermercato dove vendono le parate impossibili sui tiri di Dario. Il gioco stenta, la palla arriva alla Ghià, nessuno si muove (nemmeno lui), il passaggio dietro per Dario è pronto, dalla panchina lo vedo, ma sarebbe solo un tornare indietro e Giampi lo sa …
… il tempo si ferma, e anche se lo facesse davvero mancherebbe davvero troppo poco per fare altre azioni, e Giampi lo sa … sposta il corpo, sposta la palla, se la allunga, finta di nuovo, sposta la scarpa e si butta dentro, se non è chiaro non fa nulla, ma Giampi salta due uomini assieme, e il tempo riparte … noi tratteniamo il fiato, Tony invece è svenuto a casa sua quando Giampi ha saltato l’uomo (due).

Limite dell’area, l’undici della Ca220 lascia andare la gamba e da lì tutti si aspetterebbero un siluro (ma Guel oggi non tira), purtroppo io so che lui invece non ha un gran tiro … e Giampi lo sa … Tommy lo sa … Luca lo sa … Guel lo sa, Dario non lo sa (ma lo immagina) … e infatti parte una mozzarella … tutti imprechiamo mentre vediamo già il portiere raccogliere facilmente la palla ……………… dalla rete! Eurogol! Cazzo … l’unico che non lo sapeva era il portiere e Giampi esulta … esulta impietrito per un goal che pesa come un macigno! Dario grida e impera “Tenete l’uomo”, “Chiudete gli spazi”, “Sulla linea Emii” … ma noi non lo sentiamo, lo vediamo solo salire sul suo cavallo e urlarci “Serrate i ranghi” … “Compagnia unita” … “Formazione a testuggine”. Teniamo duro … Rigori … IceBerg … Dario non tira nemmeno! Finale

La leggenda per questa volta si chiuderà qui.

In finale incontreremo la D.R.C. di Giulio praticamente i Monstars di Space Jam … Se avessimo avuto anche noi MJ forse avremmo raccontato una partita diversa, ma Dario e Luca si infortunano pesantemente a pochi giorni dalla partita, giocheremo lo stesso e lo faremo da guerrieri e fino a che le forze reggeranno rimarremo sul 3-0 per noi, costringendo i Monstars a rimanere in campo. La partita finirà 6-3 per loro, ma come al solito la Ca220 vende cara la pelle!

Spartani consegnate le armi” … “Venite a prenderle!

La guerra fa gli eroi … questa ci ha insegnato che perdere non vuol dire essere sconfitti.

Non scrivo “grazie Dario” perché ormai sei uno di noi, e quindi mi limito solo a dire

“Grazie Ca220”

Ci rivediamo a settembre per la Champions!

lunedì 25 luglio 2011

Calcio: CA220, segue contestazione tifosi!

(ANSA) - Via Settembrini, 25 LUG - 'Perillo Vattene': e' lo slogan della contestazione dei tifosi della CA220. Clima teso in vista della finalissima. Circa 500 supporters già dalle prime ore dell'alba appresa la notizia del "bacio" ha asserragliato la sede ufficiale di via Settembrini, contestando uno dei beniamini della curva, indirizzandogli cori offensivi ed esponendo diversi striscioni. Dopo il lancio di alcuni mortaretti e fumogeni, il Presidente ha indetto una conferenza stampa calmando temporaneamente le acque. Brutta tegola per la beneamata in vista della settimana più importante della sua storia.

Articolo scritto dall'inviato speciale Ghià

mercoledì 13 ottobre 2010

Sembra che non voglia finire

E' proprio così, sembra che questo brutto periodo non voglia finire, Ghià riporta una brutta contusione dopo la partita contro i MUNCHEN, e sia domani che sabato non sarà disponibile.

Dopo il pacco del Pres per sabato pure questo infortunio non ci voleva, ora siamo veramente in merda, sia domani che sabato dovremo dare il 110% in campo, giocare con testa per dosare le nostre energie.

Ragazzi in campana.