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giovedì 15 settembre 2011

NEWS: Presentiamo i colpi

Settimana scorsa vi avevamo parlato di 2 grandi colpi piazzati dalla Ca220 che sarebbero stati presentati solo alla chiusura del mercato, finalmente il giorno è arrivato, il giorno delle presentazioni è proprio oggi.

Vi racconterò passo per passo la conferenza stampa di oggi del nostro Pres di nuovo ai microfoni di Sky.
All'arrivo dei giornalisti il Pres si trovava al tavolo della conferenza con 4 giocatori alle spalle, subito si è letta la curiosità nei visi degli ospiti che non appena seduti hanno assistito ad una delle presentazioni più fantstiche di sempre.

Ecco le parole del Pres:
"La Ca220 ha dimostrato con l'ultimo torneo, grazie all'incredibile contributo di Carnelli, che il potenziale per fare bene c'è, le basi per poter pensare di non essere solamente una squadra da P2 ci sono e si spera che con la nostra campagna acquisti e con l'ultimo torneo disputato queste basi diventino delle fondamenta sulle quali costruire un progetto vittorioso. Non vi tedierò ancora per molto con le mie parole, oggi sono qui come promesso per presentarvi gli ultimi acquisti della Ca220, questo è un regalo per i tifosi ma in special modo per i membri di questa squadra che sono delle persone fantastiche.

Il primo colpo di mercato è: FABIO CERIOTTI, uomo di spessore dentro e fuori dal campo, sostenitore della squadra durante la Gatorade Cup, un palmares così lungo che neanche su un rotolone regina potremmo registrare tutti i trofei vinti dal fuoriclasse in prestito dagli Asfalti Varrà, entrato subito nel cuore dei tifosi ancor prima di giocare la prima ufficiale il nostro Rey de le planta, soprannome datogli dai tifosi vista la sua indiscussa abilità nel gioco di suola, è una delle immagini della nuova Ca220.

Il Secondo colpo è proprio lui, MACCI, il portiere fantasista in grado di caricare le squadre dove ha giocato in maniera straordinaria, se pensate che abbia solo le mani d'oro vi sbagliate, portiere dotato di un piede che in molti giocatori di movimento possono invidiare, uomo di spessore sa cosa voglia dire vincere, sa quanto il portiere si importante in una squadra ma soprattutto sa di essere il nuovo Muro del pianto per gli attaccanti delle altre squadre, soprannome che si porta da inizio carriera e che nessuno di noi può cambiare. Tigre indomabile e agile sa che quest'anno i gol subiti saranno veramente pochi.

Il terzo acquisto non collezzionerà molte presenze visti gli impegni già presi con molte altre squadra, stiamo parlando di una leggenda richiestissima, stiamo parlando del Barone, stiamo parlando di BARILE. I soprannomi si sprecano per un giocatore di questo calibro e le parole non gli rendono giustizia, lasciamo che siano le azioni e le giocate a parlare per un giocatore che si vede poco fuori dal campo ma che all'interno del rettangolo di gioco ammutolisce gli avversari lasciandogli solamente il respiro sospeso per godersi le giocate del Barone.

Ultimo in scala non perchè di basso valore ma perchè colpo dell'ultimo secondo è IL MESSIA, la Ca220 per riaverlo avrebbe persino sacrificato i suoi colori, alla fine di una sessione di trattative durissima è riuscita a rinnovare il prestito e a riavere tra le sue fila il manifesto vivente della forza interiore. Nell'America latina el machicho è colui che ha un sogno e riesce a realizzarlo, io non so come definire Dario, so che definirlo, el machicho è riduttivo, perchè lui è in grado di realizzare i sogni di molte persone contemporaneamente.

Questi sono i 4 colpi che la Ca220 è riuscita a piazzare durante questa sessione di calcetto-mercato, chiudo dicendo un'ultima cosa su questi 4, proprio come nel fumetto questi sono i fantastici 4, 4 giocatori dotati di una classe invidiabile, una forza indomita ed una voglia di vincere indiscutibile, buona Champions a tutti!"

giovedì 4 agosto 2011

LE CRONACHE DELLA CA220: La fascia, la coppa e la maglia

Questo è il racconto che, con l'aiuto del post de il Fratus, trasfermerà un semplice torneo in qualcosa di eroico, di epico, di leggendario!

Questa è la storia di una sqadra di calcetto di P2 che con l'innesto di un giocatore è arrivata a giocarsi la finale contro i Monstars di SpaceJam citando nuovamente il Fratus.
Ovvio non stiamo parlando di uno qualsiasi, se avete letto i post scritti in precedenza sapete di che giocatore si tratta, sto parlando di un giocatore che dribla come Pelè, sto parlando di un giocatore che non è di Canegrate però che gol che fa, sto parlando DEL giocatore che ha fatto scendere dal trono l'EX re di San Vittore, sto parlando di un giocatore che entra di diritto nella leggenda della Ca220 e che va a brindare con gli dei del calcetto tutte le sere e si siede capotavola, sto parlando di Carnelli!

Quando una persona racconta una storia leggendaria ha bisogno di prove per far credere i miscredenti, quando una persona dice di esser stata miracolata deve portare delle prove al cospetto di tutti, quindi quando vi dico che l'uomo più forte della storia (non sto parlando di forza fisica, ma di forza interiore e di capacità di trasmettere forza agli altri) ha giocato nella Ca220 ci sono 3 cimeli che danno conferma alla nostra storia leggendaria...

-LA FASCIA-


Come dicevamo la cosa che renderà questa storia leggendaria è proprio il fatto che con noi ha giocato l'uomo più forte del mondo, ha giocato tutte le partite esclusa una, la finale, ma la sua forza, come detto precedentemente, è la capacità di trasmettere forza agli altri, e in finale pure senza averlo in campo abbiamo dato agli spettatori lo spettacolo più emozionante di tutti, a detta di quelli che hanno seguito la Gatorade.

Prima della partita eravamo tutti molto tesi, sapevamo di dover affrontare la DRC senza il nostro trascinatore, e lui invece era lì tranquillo dei suoi mezzi che ci spiegava come affrontarli per batterli, sapeva anche che per vincere delle guerre serve una buona motivazione.

I ribelli scozzesi quando cacciarono gli inglesi dalla loro terra, nell'ultima battaglia senza l'ormai deceduto William Wallace portarono la sua spada in campo di battaglia per ricordare a se stessi che qualle era una guerra combattuta non più solo per un'ideale, ma per una persona leggendaria e straordinaria che aveva dato una ragione di vita a molte persone, e per ricordare agli inglesi che anche se lui non c'era era come se fosse lì a guidare gli scozzesi verso la libertà.

Il nostro trascinatore, proprio come William Wallace, sapendo che ci serviva una motivazione ci ha lasciato prima della finale il primo cimelio di questa leggendaria storia, la sua fascia di capitano, uno dei regali più belli che mi siano mai stati fatti, perchè veniva direttamente dal cuore del nostro trascinatore, per ricordarci che anche non potendo giocare, lui sarebbe stato in campo con noi, e per ricordare alla DRC che il Messia gioca alla Ca220.

-LA COPPA-


Proprio come il Santo Graal (la coppa usata da Gesù nell'ultima cena) la nostra coppa da la conferma che il Messia ha fatto nuovamente passaggio sulla Terra, lasciando dietro di se un clima armonioso e gogliardico nonostante la sconfitta nella finale...
Proprio come nel passato la coppa fù usata per celebrare un momento epico, un momento a cui molti dei più grandi artisti hanno persino dedicato le loro opere d'arte, un momento biblico che per molte persone può essere considerato leggendario.
Nel dipinto di Leonardo, proprio come nei video del Coyote il Messia era al centro del tavolo accerchiato dai suoi fedeli più vicini e proprio come nel dipinto, si beveva dal calice tutti insieme, questa volta in un clima di festa nonostante la sconfitta fosse fresca.

-LA MAGLIA-


L'ultimo cimelio di cui parliamo è la maglia che il Messia ci ha lasciato quella stessa sera dopo la gara... Prima di andare Dario ci aveva accennato di un regalo per la squadra, ma nessuno pensava a una cosa simile... la sua maglia, la maglia con cui il nostro eroico trascinatore ha combattuto per anni battaglie sacre, la maglia con cui ha affrontato qualsiasi nemico, la maglia che solo vedendola, da speranza ai pellegrini nel mondo.
I 3 cimeli riportano tutti alla grande storia di Gesù, compreso l'ultimo, la maglia che proprio come la Sacra Sindone Dario ci ha lasciato come ultima cosa, considerando che i tempi cambiano questa volta sulla Sindone non troviamo solo delle cose che ricordano il Messia, questa volta il Messia ha lasciato dell'inchiostro che prova di nuovo il suo passaggio...
Ultimo particolare che ci ricorda la straordinaria somiglianza delle 2 storie è il numero su quella maglia, su una maglia da calcio si può avere un numero che va da 1 a 99, sulla maglia di Carnelli c'è il numero 3, la trinità...

I particolari rendono le storie magiche e straordinariamente reali!

Ora per chiudere dovrei dire qualcosa di epico ma non mi viene in mente niente... Le ferite guariscono, le donne amano le cicatrici, la gloria è per sempre, questa è la storia della Canegrate Ca220, la squadra baciata da Dio!

"Vi è felicità per chi accetta il proprio destino, vi è gloria per chi combatte il proprio destino!" (Magic Knight Rayearth)

mercoledì 3 agosto 2011

Leggende, miti e verità

gatorade_design_by_bigmac471-d3bpiuf Ehi, è permesso?
E’ un po’ che non ci si vede (o legge soprattutto), ma i recenti avventi mi hanno costretto a riaprire il grande libro delle storie e seguire nuovamente il fato della più grande squadra del mondo.

Perché scrivere? Perché ho vissuto in queste ultime partite le stesse sensazioni, gli stessi sapori di qualche anno fa (quattro per la precisione), e quindi ho voglia di farmi sentire di nuovo.
Avrei voluto già scrivere dopo la partita coi GR, o forse ancor prima, quando contro i Jhonny Designe (cosa ca220 vorrà dire poi…) la squadra ha cancellato una pagina di quel maledetto libro che ci vedeva sempre sconfitti quando conta, e per farlo (cancellare il proprio destino) ha usato un metodo vecchio secoli, attraverso un’impresa.

E si sa, le imprese risvegliano in me la voglia di narrarle e lasciarle scritte, in modo da renderle sempiterne.
Il campionato, per chi ci segue, è stato una disfatta, la retrocessione è sempre una sensazione terribile, quando poi sai che non la meriti è ancora peggio. I tentativi di uscire da quella spirale di auto-masochismo che ci perseguita sono stati tantissimi, tanto che ormai l’inedia di essere realmente una squadra di ca220ni ci stava prendendo.
MA … (nelle imprese c’è sempre un ma) … la Ca220 può sì essere una squadra strana e perdente (non debole mi raccomando), ma di certo non è una squadra timida, e qualcuno lassù è stato toccato nel profondo dalla nostra scelleratezza e forse ha visto il vero potenziale di questi decerebrati.
Fatto sta che mentre ci affaccendavamo per risorgere ancora una volta dalle nostre ceneri abbiamo finalmente trovato il nostro kalòs kai agathòs, aggettivo legato agli eroi dell’antica Grecia.

La frase che rimarrà nella storia sarà “ … Ragazzi posso giocare la Gatorade Cup con voi? …

Signori, nella Canegrate Ca220, come ampiamente e magistralmente narrato da Tieffe, con queste semplice ed austere parole è arrivato Dario. 

Di Dario, Dario il Grande, Darius Christ, il Messia che dir si voglia ne hanno parlato e ne parleranno a lungo su questo Blog, questa è una cosa che io invece non farò. Certo omaggerò tutto quello che ha fatto Dario come allenatore e come giocatore della ca220, ma oggi io non voglio ringraziare solo lui … voglio ringraziare tutta la squadra e tutto il mondo che c’è dietro.

Ma voi siete qui per sentire la storia e quindi io non posso esimermi …

Potrei cominciare a narrare questa storia dal 18 maggio 2011 e seguire cronologicamente vittore e sconfitte della Canegrate Ca220, ma non sono i risultati che contano in questa storia. Non è infatti una storia di vittorie, ma la storia di un viaggio.

La nostra storia comincia infatti a metà, il 6 luglio, per la precisione alle 23.30 circa, comincia con un duello (come nella migliore delle ipotesi), quello tra il nostro Pres e il Legno, uno di fronte all’altro … è la lotteria dei rigori, è la lotteria che ci consegnerà qualcosa che non ti dimentichi facilmente, che ti lascia la consapevolezza che ogni lotta con pazienza, e l’umiltà di riconoscere i propri limiti, se non sbagli, la puoi portare a casa

… e Luca non sbaglia …

e nemmeno Michele (che per sicurezza spedisce il pallone in porta con una tale potenza che la CIA sposta i satelliti su San Vittore per paura che quel boato sia in realtà un attentato … ma Glassbell non ha più la barba e quindi si tranquillizzano) … Berg invece si ipnotizza, non si butta (come consigliato da Dario) e para il rigore.  Dario si gira … sorride … e ci porta in semifinale … abbiamo finalmente finito di cagarci sotto. L’Atletico Malleolo è battuto.

Ecco, la leggenda parte da qui, non di certo dai roboanti 5 a 0 o 13 a 2 inflitti ad altre squadre, la leggenda nasce nella sofferenza di un recupero … dal 2-0 al 4-4 finale, che ci porta ai rigori.
La leggenda della squadra-che-vince-col-cuore, la leggenda del giocatore-che-dribbla-come-Pelé, la leggenda del figlio-di-puttana e quella del pirla-che-grida, IceBerg, Piccolino-detto-Cucciolo, L-uomo-che-rimbalza-sulla-rete e la leggenda del capitano-di-vetro che da qui in finale perderà un pezzo a partita. La Gatorade sprecherà innumerevoli righe d’inchiostro per raccontare di questi eroi. Nonché per i caduti come Robbé, l’impavido portiere con cui abbiamo iniziato l’avventura.

Il 18 luglio gli impavidi del Ca220 si scontrano di nuovo con avversari possenti, e tutto sembra finito dopo la punizione della D.F. Impianti. Manca poco e ilPres oggi non segna, Guel nemmeno tira e il loro portiere ha un conto aperto nel supermercato dove vendono le parate impossibili sui tiri di Dario. Il gioco stenta, la palla arriva alla Ghià, nessuno si muove (nemmeno lui), il passaggio dietro per Dario è pronto, dalla panchina lo vedo, ma sarebbe solo un tornare indietro e Giampi lo sa …
… il tempo si ferma, e anche se lo facesse davvero mancherebbe davvero troppo poco per fare altre azioni, e Giampi lo sa … sposta il corpo, sposta la palla, se la allunga, finta di nuovo, sposta la scarpa e si butta dentro, se non è chiaro non fa nulla, ma Giampi salta due uomini assieme, e il tempo riparte … noi tratteniamo il fiato, Tony invece è svenuto a casa sua quando Giampi ha saltato l’uomo (due).

Limite dell’area, l’undici della Ca220 lascia andare la gamba e da lì tutti si aspetterebbero un siluro (ma Guel oggi non tira), purtroppo io so che lui invece non ha un gran tiro … e Giampi lo sa … Tommy lo sa … Luca lo sa … Guel lo sa, Dario non lo sa (ma lo immagina) … e infatti parte una mozzarella … tutti imprechiamo mentre vediamo già il portiere raccogliere facilmente la palla ……………… dalla rete! Eurogol! Cazzo … l’unico che non lo sapeva era il portiere e Giampi esulta … esulta impietrito per un goal che pesa come un macigno! Dario grida e impera “Tenete l’uomo”, “Chiudete gli spazi”, “Sulla linea Emii” … ma noi non lo sentiamo, lo vediamo solo salire sul suo cavallo e urlarci “Serrate i ranghi” … “Compagnia unita” … “Formazione a testuggine”. Teniamo duro … Rigori … IceBerg … Dario non tira nemmeno! Finale

La leggenda per questa volta si chiuderà qui.

In finale incontreremo la D.R.C. di Giulio praticamente i Monstars di Space Jam … Se avessimo avuto anche noi MJ forse avremmo raccontato una partita diversa, ma Dario e Luca si infortunano pesantemente a pochi giorni dalla partita, giocheremo lo stesso e lo faremo da guerrieri e fino a che le forze reggeranno rimarremo sul 3-0 per noi, costringendo i Monstars a rimanere in campo. La partita finirà 6-3 per loro, ma come al solito la Ca220 vende cara la pelle!

Spartani consegnate le armi” … “Venite a prenderle!

La guerra fa gli eroi … questa ci ha insegnato che perdere non vuol dire essere sconfitti.

Non scrivo “grazie Dario” perché ormai sei uno di noi, e quindi mi limito solo a dire

“Grazie Ca220”

Ci rivediamo a settembre per la Champions!