E’ un po’ che non ci si vede (o legge soprattutto), ma i recenti avventi mi hanno costretto a riaprire il grande libro delle storie e seguire nuovamente il fato della più grande squadra del mondo.
Perché scrivere? Perché ho vissuto in queste ultime partite le stesse sensazioni, gli stessi sapori di qualche anno fa (quattro per la precisione), e quindi ho voglia di farmi sentire di nuovo.
Avrei voluto già scrivere dopo la partita coi GR, o forse ancor prima, quando contro i Jhonny Designe (cosa ca220 vorrà dire poi…) la squadra ha cancellato una pagina di quel maledetto libro che ci vedeva sempre sconfitti quando conta, e per farlo (cancellare il proprio destino) ha usato un metodo vecchio secoli, attraverso un’impresa.
E si sa, le imprese risvegliano in me la voglia di narrarle e lasciarle scritte, in modo da renderle sempiterne.
Il campionato, per chi ci segue, è stato una disfatta, la retrocessione è sempre una sensazione terribile, quando poi sai che non la meriti è ancora peggio. I tentativi di uscire da quella spirale di auto-masochismo che ci perseguita sono stati tantissimi, tanto che ormai l’inedia di essere realmente una squadra di ca220ni ci stava prendendo.
MA … (nelle imprese c’è sempre un ma) … la Ca220 può sì essere una squadra strana e perdente (non debole mi raccomando), ma di certo non è una squadra timida, e qualcuno lassù è stato toccato nel profondo dalla nostra scelleratezza e forse ha visto il vero potenziale di questi decerebrati.
Fatto sta che mentre ci affaccendavamo per risorgere ancora una volta dalle nostre ceneri abbiamo finalmente trovato il nostro kalòs kai agathòs, aggettivo legato agli eroi dell’antica Grecia.
La frase che rimarrà nella storia sarà “ … Ragazzi posso giocare la Gatorade Cup con voi? … ”
Signori, nella Canegrate Ca220, come ampiamente e magistralmente narrato da Tieffe, con queste semplice ed austere parole è arrivato Dario.
Di Dario, Dario il Grande, Darius Christ, il Messia che dir si voglia ne hanno parlato e ne parleranno a lungo su questo Blog, questa è una cosa che io invece non farò. Certo omaggerò tutto quello che ha fatto Dario come allenatore e come giocatore della ca220, ma oggi io non voglio ringraziare solo lui … voglio ringraziare tutta la squadra e tutto il mondo che c’è dietro.
Ma voi siete qui per sentire la storia e quindi io non posso esimermi …
Potrei cominciare a narrare questa storia dal 18 maggio 2011 e seguire cronologicamente vittore e sconfitte della Canegrate Ca220, ma non sono i risultati che contano in questa storia. Non è infatti una storia di vittorie, ma la storia di un viaggio.
La nostra storia comincia infatti a metà, il 6 luglio, per la precisione alle 23.30 circa, comincia con un duello (come nella migliore delle ipotesi), quello tra il nostro Pres e il Legno, uno di fronte all’altro … è la lotteria dei rigori, è la lotteria che ci consegnerà qualcosa che non ti dimentichi facilmente, che ti lascia la consapevolezza che ogni lotta con pazienza, e l’umiltà di riconoscere i propri limiti, se non sbagli, la puoi portare a casa
… e Luca non sbaglia …
e nemmeno Michele (che per sicurezza spedisce il pallone in porta con una tale potenza che la CIA sposta i satelliti su San Vittore per paura che quel boato sia in realtà un attentato … ma Glassbell non ha più la barba e quindi si tranquillizzano) … Berg invece si ipnotizza, non si butta (come consigliato da Dario) e para il rigore. Dario si gira … sorride … e ci porta in semifinale … abbiamo finalmente finito di cagarci sotto. L’Atletico Malleolo è battuto.
Ecco, la leggenda parte da qui, non di certo dai roboanti 5 a 0 o 13 a 2 inflitti ad altre squadre, la leggenda nasce nella sofferenza di un recupero … dal 2-0 al 4-4 finale, che ci porta ai rigori.
La leggenda della squadra-che-vince-col-cuore, la leggenda del giocatore-che-dribbla-come-Pelé, la leggenda del figlio-di-puttana e quella del pirla-che-grida, IceBerg, Piccolino-detto-Cucciolo, L-uomo-che-rimbalza-sulla-rete e la leggenda del capitano-di-vetro che da qui in finale perderà un pezzo a partita. La Gatorade sprecherà innumerevoli righe d’inchiostro per raccontare di questi eroi. Nonché per i caduti come Robbé, l’impavido portiere con cui abbiamo iniziato l’avventura.
Il 18 luglio gli impavidi del Ca220 si scontrano di nuovo con avversari possenti, e tutto sembra finito dopo la punizione della D.F. Impianti. Manca poco e ilPres oggi non segna, Guel nemmeno tira e il loro portiere ha un conto aperto nel supermercato dove vendono le parate impossibili sui tiri di Dario. Il gioco stenta, la palla arriva alla Ghià, nessuno si muove (nemmeno lui), il passaggio dietro per Dario è pronto, dalla panchina lo vedo, ma sarebbe solo un tornare indietro e Giampi lo sa …
… il tempo si ferma, e anche se lo facesse davvero mancherebbe davvero troppo poco per fare altre azioni, e Giampi lo sa … sposta il corpo, sposta la palla, se la allunga, finta di nuovo, sposta la scarpa e si butta dentro, se non è chiaro non fa nulla, ma Giampi salta due uomini assieme, e il tempo riparte … noi tratteniamo il fiato, Tony invece è svenuto a casa sua quando Giampi ha saltato l’uomo (due).
Limite dell’area, l’undici della Ca220 lascia andare la gamba e da lì tutti si aspetterebbero un siluro (ma Guel oggi non tira), purtroppo io so che lui invece non ha un gran tiro … e Giampi lo sa … Tommy lo sa … Luca lo sa … Guel lo sa, Dario non lo sa (ma lo immagina) … e infatti parte una mozzarella … tutti imprechiamo mentre vediamo già il portiere raccogliere facilmente la palla ……………… dalla rete! Eurogol! Cazzo … l’unico che non lo sapeva era il portiere e Giampi esulta … esulta impietrito per un goal che pesa come un macigno! Dario grida e impera “Tenete l’uomo”, “Chiudete gli spazi”, “Sulla linea Emii” … ma noi non lo sentiamo, lo vediamo solo salire sul suo cavallo e urlarci “Serrate i ranghi” … “Compagnia unita” … “Formazione a testuggine”. Teniamo duro … Rigori … IceBerg … Dario non tira nemmeno! Finale
La leggenda per questa volta si chiuderà qui.
In finale incontreremo la D.R.C. di Giulio praticamente i Monstars di Space Jam … Se avessimo avuto anche noi MJ forse avremmo raccontato una partita diversa, ma Dario e Luca si infortunano pesantemente a pochi giorni dalla partita, giocheremo lo stesso e lo faremo da guerrieri e fino a che le forze reggeranno rimarremo sul 3-0 per noi, costringendo i Monstars a rimanere in campo. La partita finirà 6-3 per loro, ma come al solito la Ca220 vende cara la pelle!
“Spartani consegnate le armi” … “Venite a prenderle!”
La guerra fa gli eroi … questa ci ha insegnato che perdere non vuol dire essere sconfitti.
Non scrivo “grazie Dario” perché ormai sei uno di noi, e quindi mi limito solo a dire
“Grazie Ca220”
Ci rivediamo a settembre per la Champions!
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