Oggi lezione di scienze.
La cartina al tornasole (non correggetemi dicendo che è sbagliato, ho fatto ricerche) è un filtro di carta utilizzato in chimica per evidenziare l'acidità o l'alcalinità di una soluzione (divenendo azzurro in ambiente basico e rosso in ambiente acido).
Gergalmente è arrivato a noi come identificativo di una dimostrazione incontestabile inerentemente una tesi.
Ed è questo che rappresenta il gioco di squadra. Mette subito in luce quali siano i punti di contatto e di distanza tra i giocatori. L'acidità o la basicità di una squadra.
La Canegrate Ca220 è nata ormai cinque anni fa, e la maggior parte dei suoi giocatori ha giocato (se ha giocato) come difensore nel calcio a 11. Da qui emerge la sua caratteristica base. Squadra compressa e abituata alla ripartenza in contropiede. Semi incapacità di gestione della palla, necessità di alzare la palla in situazione di stress (che detta così sembra una merda, ma tant'è).
La cartina al tornasole è assolutamente omogenea (altamente basica credo), ma cosa succede se giochi al piccolo chimico se mescoli gli elementi?
In questo torneo estivo ci siamo fusi (terminologia quantomai appropriata) con parte del Gruppo Cerletti. Giulio, Paolo e Nicolas. Caratteristiche base di questo campione di materiale organico da tempo conosciuto al Derby Sports? Attitudine offensiva, Nicolas lo abbiamo conosciuto nel precedente post grazie alla sua prima doppietta in bianco-oro (Paolo dovremo ancora aspettare).
Paolo e Nicolas pressano alto, rischiano l'anticipo, a volte abbozzano la pressione sul portiere, struttura di gioco radicalmente diversa.
A che pro tutto questo incipit? (Fondamentalmente ad un ca220, volevo trovare una scusa per la sconfitta di sabato)
Se contro il modesto A.C. Pikkia, queste caratteristiche sono emerse in maniera contenuta, e poco rimarcate per via della vittoria, questa settimana contro gli Outsider abbiamo invece pagato dazio in maniera completa. Al terzo minuto eravamo già allungati come una squadra di calcio a 11 alla fine del secondo tempo supplementare, la cosa divertente è che non era per la stanchezza. Loro, innegabilmente più forti di noi, non erano però irresistibili, ma dotati di due giocatori (il 3 e il 7) estremamente mobili e veloci che avendo la possibilità di giocare sempre al 2 contro 2, ad ogni dribbling riuscito avevano un 2 contro 1 micidiale. Questo ha messo in crisi la compagine difensiva.
Perché non erano irresistibili? Perché il loro gioco difensivo era lo specchio del loro attacco, puntato tutto sull'uno contro uno, forzando lo sfondamento non passavamo mai, con lo scambio sul giocatore largo entravamo sempre, solo che noi dietro arrivavamo in supporto sempre troppo tardi, quindi il nostro attacco era sempre 2 contro 3, e come lo apri il gioco così?
Credo che nelle teste dei due tronconi ci fosse questa frase in loop come un mantra ... "ma perché non tornano?" "ma perché non salgono?".
Forza ragazzi! Tra un paio di partite ci incontriamo a centrocampo!
Outsider (gli avversari di sabato scorso)
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