sabato 10 gennaio 2009

I gay nel calcio ... by Chinaski77

La fonte di questo post bellamente riportato per intero è il blog come diventare il mio cane. Chinaski77 è un blogger abbastanza caustico che mi diletta spesso con le sue idee ... quella di oggi si avventura nel mondo del calcio ... eccola per tutti.


I gay nel calcio

Non avrei mai pensato di scrivere un altro post sui gay o sul calcio a distanza così ravvicinata, figurarsi un post sui gay nel calcio, però, visto che ogni due/tre settimane un personaggio del mondo del calcio se ne viene fuori dicendo perentoriamente che nel calcio non ci sono gay e visto che a me la gente che pensa che una cosa non sia vera per il semplice fatto che non riesce a tollerare l’idea che lo sia mi fa nascere dentro il forte desiderio che possa presto sperimentare la suddetta cosa in prima persona, beh, insomma, resisti una volta, resisti due, alla fine non resisti più, e siccome nessun giornalista risponde a tono ai vari Lippi, Cannavaro, Gattuso, ecc. quando dicono certe idiozie, magari chiedendogli quello che ogni persona dotata di ragione gli chiederebbe in una situazione del genere e cioè “come fa a saperlo? Ha provato a spompinarli tutti?”, beh, lo faccio io: come fa a saperlo?
Perché a me sembra ovvio, invece, che i gay nel calcio esistano più o meno come esistono al supermercato, nelle università, nella Chiesa, tra i cowboy e al balletto (un po' di più al balletto). Che poi in certi ambienti le percentuali siano invertite, ok, ad esempio una volta sono stato costretto a guardare dieci minuti di Amici e lì era praticamente impossibile distinguere non solo l’orientamento sessuale di presentatori, pubblico e concorrenti, ma anche il loro sesso o la posizione del pene, della vagina e dell’ano, che molti sembravano avere in pieno viso, perciò, sì, ci sta, ma il calcio non mi sembra proprio un ambiente a prova di gay, anzi, guardateli bene, i calciatori, razza di culturisti depilati, impomatati, che fanno il bagno nudi insieme, dormono nella stessa stanza a coppie, si baciano, si abbracciano, si toccano tutto il tempo, se ne vanno in giro coi colpi di sole, gli orecchini, i vestiti firmati, i codini e altre cose da femmine (tra l’altro io ho un sacco di amici che fanno i calciatori, anche se a livello amatoriale, e molti di loro mi hanno confidato di essere gay e nessun altro lo sa e mi hanno pure confidato che come accorgimento per non farsi scoprire è sufficiente stare bene attenti a non infilare il pene nel sedere di un compagno di squadra non consenziente).
Leggendo l’intervista di Lippi, per prima cosa mi è venuto da pensare che il difetto più grave delle persone ottuse è che, essendo ottuse, non hanno nessuna persona intelligente a difenderle o in grado di esporre in maniera almeno apparentemente non ottusa le loro ottusissime idee. Ad esempio Lippi dice che “onestamente” lui “crede” che nel calcio non ci siano gay perché in quarant’anni non ne ha mai “incontrato uno”. Al posto del giornalista io avrei indagato meglio:

- come fa a esserne sicuro, signor Lippi?
- beh, diavolo, me ne sarei accorto.
- potrebbe descrivermi un gay, per favore?
- non so, gliel’ho detto, non ne ho mai visti.
- come se li immagina?
- beh, molto grandi, verdi…
- sì e poi?
- con una cosa lunga sul davanti, come una… una cosa qui che…
- intende dire una proboscide?
- sì, esatto.
- interessante. E lei pensa che i gay usino questa proboscide per avere rapporti sessuali con gli esseri umani?
- oh no. Potrebbero usarla per immobilizzarci e poi…
- e poi?
- lo sa.
- lo dica.
- no.

Poi aggiunge che “al massimo” “pensa” che possa esserci qualcuno “con qualche tendenza”, che è un’espressione che non si capisce bene cosa significhi, se cioè vada intesa in senso letterale, tipo che ci sono calciatori che non sono gay ma che hanno il pene che loro malgrado punta inevitabilmente in direzione dei culi dei compagni di squadra quando si lavano tutti assieme nudi sotto la doccia, oppure nel senso che sono solo leggermente gay ma del tipo gay non praticante o qualcosa del genere, oppure che sono gay e praticherebbero anche ma per qualche motivo non hanno il pene.
Infine Lippi spara la frase/citazione che fa da cartina di tornasole per l’ottusità cerebrale interplanetaria, immediatamente seguita dalla frase più ottusa ed erronea mai assemblata cioè:

“credo che al mondo esista una sola razza, quella umana. Per questo non escluderei un gay, come un nero, dalla nazionale”.

che a una persona con almeno un intelletto medio dovrebbe suonare più o meno così:

“Non è per i soldi, è per principio. Per questo non escluderei i salmoni, come le bionde, dai supermercati”.

A Lippi e a quelli come lui, invece, la frase sembra non solo perfettamente logica e sensata e condivisibile, ma capace di procurargli stima per il fatto che:

a) dicendo che “al mondo esiste una sola razza, quella umana”, crede di dimostrare di essere una persona senza pregiudizi, di larghe vedute, eccetera, ma non è che uno può farsi bello cancellando le verità scientifiche assodate, e la scienza dice che esistono cinque razze umane ben distinte e precisamente le razze bianca, negra, quella della ristorazione cinese, i pellerossa e quella zingara.

b) Dicendo che “al mondo esiste una sola razza, quella umana”, crede di dimostrare di essere anche una persona colta, perché io stesso ho visto la stessa frase su un giornaletto della Coop e veniva attribuita ad Einstein e per Lippi citare Einstein deve sicuramente essere segno di grande cultura. Purtroppo, però, il mezzo principale di diffusione di questa frase non è un corso di Relatività generale o di Antropologia generale o di Studio della degenerazione dell’acume attraverso la contaminazione delle masse, bensì la Smemoranda o i manifesti delle Azioni cattoliche coi bambini epatomegalici del terzo mondo o, per l’appunto, i giornaletti dei supermercati o al massimo il Trivial Pursuit. Ma in fondo dubito che Lippi sappia che è una frase di Einstein, ammesso che lo sia.

c) Dicendo “per questo non escluderei un gay”, Lippi crede di dimostrare di essere una persona che non fa discriminazioni, nonostante lasci intendere di non essere gay e di non essere a favore dell’essere o dell’esistere dei gay. In realtà, non si accorge dell’associazione razza-gay che trasforma la sua frase in una frase discriminatoria a tutti gli effetti. Perciò Lippi dimostra senza volerlo e senza accorgersene di essere uno che fa discriminazione e inoltre di non capire il senso e le ovvie implicazioni di quello che dice.

d) Dicendo “per questo non escluderei un gay, come un nero”, Lippi crede di dimostrare di essere una persona che proprio non fa discriminazioni, nonostante lasci intendere di non essere nero e di non essere totalmente a favore dell’essere o dell’esistere dei neri. In realtà, continua a non accorgersi dell’associazione razza-gay, rinforzata dall’associazione razza-nero, che se non altro dimostra di come Lippi sia perfettamente a conoscenza delle cinque razze di cui sopra, altro che “una sola razza”. Inoltre, secondo me, lascia intendere che ormai i neri sono una spina nel culo piuttosto ben digerita.

e) Dicendo “escluderei… dalla nazionale”, Lippi crede di dimostrare di essere uno che giudica le persone per i meriti che hanno in quello che fanno e non per qualità accessorie o che comunque non c’entrano. In realtà, dimostra di non capire che è normale convocare un nero (o negro o abbronzato o di colore ma a patto di specificare il colore, cioè #800000 o Ral 8011) in una nazionale di calcio se gioca bene a calcio e lo stesso per un gay, e che questo non dovrebbe garantire nessun plauso o premio o premio supplementare o che altro, almeno secondo la linea internazionale del noioso e politicamente corretto, mentre per quanto mi riguarda ho cose più serie a cui pensare e comunque in nazionale non convocherei nemmeno gli analfabeti, gli stupidi, i simulatori, i fascisti, i comunisti e i religiosi, il che ci farebbe andare ai mondiali con, uhm, il che non ci farebbe andare ai mondiali.

- sarebbe così gentile da descrivermi un nero, signor Lippi?
- grosso, nero…
- proboscidi?
- mi ci vorrebbe un foglio e una biro.
- comunque non è contrario ai neri, dico bene?
- certo che no: uno nel privato fa quello che vuole.
- bravo.


Mattia "Il Magic(Tius)" Fratus Giocatore, Dirigente e Ufficio stampaIl Magic Tius

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